impossible sites dans la rue


> GEnova [Ghetto]

L’azione stenopeica di quartiere GhettinLAB conclude il suo percorso e si presenta, attraverso un libro-catalogo.

Le immagini stenopeiche, realizzate dai ragazzi dell’Educativa Trasversale, raccontano un percorso – artistico e sociale – tracciato nella zona del Ghetto e nel quartiere della Maddalena, guidato dal collettivo IMPOSSIBLE SITES dans la rue.

Gli scatti stenopeici sono accompagnati dalla documentazione digitale di Matteo Angelino, Laura Avarino e Marco Marenco – Borderline Art.
Un libro dedicato al progetto ferma – nero su bianco – sguardi e pensieri: “GhettinLAB“, un catalogo a cura di Giuditta Nelli, Mario Gagliardi e Davide Mazzanti.

Il progetto è promosso da IL LABORATORIO Cooperativa Sociale Onlus
in collaborazione con IMPOSSIBLE SITES dans la rue, collettivo internazionale d’arte pubblica ideatore di progetto
e con IL FORMICAIO Centro Sociale per l’infanzia e l’adolescenza, IL LABORATORIO Centro di Educazione al Lavoro, LA SPIGA Comunità Educativa Assistenziale, IL PONTE Alloggio Protetto per Giovani.

GhettinLAB è parte del Programma “Gioventù in Azione” – Sottazione 1.2 – Iniziative Giovani.

Sfoglia il nostro libro: GhettinLAB

Nel quartiere, da qualche tempo, è presente il servizio educativo di strada chiamato “Educativa trasversale”; i ragazzi che mettono in opera il progetto “GhettinLAB” sono abituali frequentatori di questa realtà e ‘abitanti’ del Ghetto.
Avendo presenti i molteplici aspetti – positivi e negativi – di questa porzione di centro storico, propongono al Programma Gioventù in Azione un lavoro che renda tali aspetti visibili anche anche a chi non li conosca.
Avendo iniziato tempo fa, insieme agli educatori del servizio, un percorso con gli artisti del collettivo IMPOSSIBLE SITES dans la rue, sposano l’idea che l’arte possa essere un buon mezzo per svelare aspetti nascosti dei posti che si vivono e che possa addirittura essere utile per cambiare le cose.
Il cammino svolto li porta a proporre un ciclo di laboratori, che producano cose belle in un posto dagli altri definito brutto, che diano forma ad opere artistiche, che valorizzino e/o denuncino aspetti dei paesaggi del Ghetto.
Il fascino del quartiere, infatti, non può vincere sulle problematiche grandi che continuano a caratterizzarlo: l’isolamento, il degrado ambientale e la difficile convivenza tra gli abitanti sono lì a ricordarci che c’è del lavoro da fare e che è compito di ciascuno di noi iniziare a svolgerlo.

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