impossible sites dans la rue


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risk remedy

All’interno del “Programma di interventi di educazione ambientale 2012-2013”, A-POIS, con gli artisti di IMPOSSIBLE SITES dans la rue, partecipa al progetto Impariamo a non correre rischi, promosso dal Comune di Genova e dal LabTer Green Point.
scattinscatola / risk remedy sarà messo in opera presso l’Istituto Comprensivo di Sestri Ponente, a partire da Aprile 2013.

Il progetto scattinscatola / risk remedy si impegna ad avvicinare l’abitante al proprio territorio e creare quel rapporto biunivoco utile alla costruzione di una sostenibilità ambientale che è alla base di una diminuzione del rischio. Il progetto, quindi, intende approfondire il rapporto tra l’abitante ed il proprio contesto di vita, esplorando i luoghi metaforicamente impossibili ed oggettivamente legati al rischio e provocare una ricerca di contatto e di dialogo reciproco, pronto a suscitare nuovi comportamenti. A-POIS, attraverso gli artisti di IMPOSSIBLE SITES dans la rue, propone un intervento che coinvolge fortemente i bambini ed utilizza metodologie attive che favoriscono la partecipazione del singolo e del gruppo, degli alunni, degli insegnanti, dei genitori e degli abitanti dei luoghi percorsi, attraverso:

  • crea-attività > costruzione della macchina fotografica, realizzazione immagini e sviluppo e stampa in camera oscura;
  • didattiche innovative > fotografia stenopeica, linguaggi visivi e propri del fare arte;
  • contaminazione > tra strumenti/spazi/persone/luoghi/esperienze.

“Secondo l’approccio socioculturale il rischio è il prodotto di una costruzione sociale” (ISPESL – Gruppo di Lavoro Scuola – Scheda Tecnica n. ST/08) il contesto ambientale influisce sulle percezioni e sui comportamenti degli individui. Con il laboratorio urbano proposto, si vuole andare a provocare proprio quelle manifestazioni comportamentali indotte dall’ambiente.
Per poter sviluppare un processo di crescita insieme alle altre realtà presenti sul territorio ed identificare in maniera unanime le differenti forme di benessere e malessere tipiche del paesaggio di cui si è parte, è necessario raggiungere una consapevolezza utile a comprendere in maniera complessa, locale e globale, il proprio operare all’interno di quel determinato ambiente.
L’azione pubblica, così come proposta con il laboratorio urbano, assiste e provoca le persone affinché possano comprendere come non debbano subire passivamente le situazioni di rischio ambientale, ma divenire essi stessi, singoli e insieme comunità, i protagonisti di opere tali da elaborare queste condizioni di rischio, contestualizzandole. Il metodo proposto per avvicinare l’uomo al rischio è il seguente: esplorare il proprio territorio, conoscerlo (e, quindi, esperenzialmente trasformarlo), farlo proprio, con-viverci, rendendosi consapevoli del dove, del come e del quando si abita e di quali siano le conseguenze, nel paesaggio. Chi conosce meglio il proprio territorio ha più fiducia in sé e nella propria società, tocca con mano i pregi e i difetti, sente di essere parte di una crescita comune ed opera naturalmente secondo principi sostenibili. Il progetto non può e non vuole condurre l’individuo lungo la sua opera di responsabilizzazione, essendo questo un percorso di crescita interiore. Il progetto si prefigge di aprire gli sguardi verso nuovi elementi di suggestione, ha la sana pretesa di accompagnare i piccoli abitanti (gli alunni della scuola) in un’osservazione del proprio spazio di vita attraverso occhi inediti, senza filtri, e andare alla ricerca di nuove domande, da porre ai grandi, illuminandoli.

Fasi operative

  • costruzione introduzione, in forma ludica, del tema di laboratorio e costruzione della macchina stenopeica formazione all’utilizzo del foro stenopeico: i bambini vengono messi a conoscenza delle tecniche necessarie ad iniziare la libera osservazione del paesaggio naturale
  • mappatura e sviluppo mappatura fotografica delle realtà osservate: azione in cui i bambini fotografano i luoghi per loro legati al rischio sviluppo e stampa delle immagini ottenute: utilizzo della camera oscura elaborazione delle immagini (a cura di A-POIS)
  • esposizione presso la scuola e presso il museo di Palazzo Verde.

Testo di Giuditta Nelli e Tomaso Bozzalla Cassione

 

 

 

leggi di più qui:
http://apsapois.wix.com/a-pois/italiano#!__italiano/scattinscatola-/-risk-remedy

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